venerdì 5 ottobre 2012

Di un bel mantello sauro e con una splendida lista bianca

Quante volte ricordando giorni lontani, tra la folla delle momorie a me care con le immagini che si scoloreranno, una figura rivedrò, sempre viva ed amata: il mio primo cavallo...
Amo il nobile e signorile contegno di questo animale, certo, per intendere e amare il cavallo oltre a una disposizione innata, bisogna vivere con lui, vederlo nella stalla, quando si compiace della nostra compagnia, e si volta a guardarci con i suoi grandi occhi assai più che umani e ci saluta con un breve nitrito; bisogna guardarlo in un prato, quando si dà a galoppare con gli altri suoi pari tornando libero, bisogna provare quando al suo istinto sagace e alla fidata esperienza è consegnata la nostra vita in una notte stellata o in una mattina di nebbia.
Anche i cavalli, hanno la loro fisionomia; dall'occhio all'orecchio, dalla testa alla groppa, si capisce l'ombroso e il restio, quello che morde e quello che calcia. Un cavallo difficile, "folle", nella faccia dura, chiusa, scura, somiglia perfettamente a volte al suo collega umano. Ebbene: il mio amico, di buona statura, di belle forme, ben piantato e aitante, di un bel mantello sauro e con una splendida lista che parte dal centro dalla fronte e giù fino al muso, con un aspetto e un fare così forte e tranquillo, e con una faccia così chiara ed onesta di intelligente bontà, da apparire subito, com'è di fatto, un cavallo galantuomo, valente e sincero.

Quando lo vidi per la prima volta fu istantaneamente mio, un istante e ci capimmo subito, aveva nove anni e oggi che si avvicina alla ventina ho imparato a conoscerlo a ad amarlo ogni giorno di più. Robusto, sano di corpo e di spirito, espansivo ed allegro, quando liberato della briglia si lancia in libertà, corre nei prati e fa capriole e galoppate, non senza essersi prima rotolato giocosamente nell'erba e vederlo sempre così rosso con quella sua maglifica lista bianca su quel verde vivissimo d'autunno mi riempie di gioia...con lui torno fanciulla e come una ragazzina mi riempio di orgoglio e di senso di ammirazione e di rispetto. La sua forza ingrandita dalla mente di fanciulla e associata alla sua docilità volonterosa e sicura, fa di questo cavallo per me, un essere superiore, una specie di protettore e di amico col quale non c'è mai, in nessun caso, da dubitare o da temere. E, fantasia fanciullesca a parte è veramente così, per anni mi ha portato in giro, fido e paziente, sempre pronto e sempre calmo, senza rifiutarsi mai, senza mai mettere piede in fallo...TANUS è il suo nome. 

TERRINE
Le "Terrine" quanto amo questo piatto dove la tradizione, così cara al mio cuore si mescola all'innovazione... antipasto, piatto principale o dessert, calda, tiepida o fredda, tradizionale o di tendenza, semplice o sofisticata, ognuno ha la sua preferita.
La terrina è da sempre la protagonista di chi ama la compagnia! 
Nessun dramma se non vi sembra perfetta: datele qualche giorno e sarà più buona.

LA MIA PRIMA TERRINA DI CARNE
Terrina d'Anatra o d'Oca

150 gr. di fegatini di pollo tagliati al coltello
2 uova
1 bicchiere di marsala
500 gr. di petto d'anatra tagliato al coltello
Sminuzzare con il coltello dei pistacchi e frutta secca a piacere
(fichi, prugne, albicocche, mirtilli rossi Americani)
Sale e pepe
Pestare con il pestello 6/7 bacche di ginepro e aggiungere alla farcia.

Foderare una terrina di ceramica da forno con delle fette di lardo.
Inserire la farcia e chiudere con altre fette di lardo, 3/4 bacche di ginepro, coprire il tutto con delle foglie di alloro dopodichè sigillare totalmente la terrina con del foglio d'alluminio sopra e sotto.
Cuocere in forno a 170° per 90 minuti

Servire con castagne brasate